ho iniziato qualcosa di nuovo...ma immagino non importi...e ho smesso con qualcosa di vecchio...ma probabilmente non importa...però ho visto il cavaliere del cambiamento...senza elmo, senza armi, e senza sguardo.
a quanti capita di voler qualcosa di indefinito, indefinito perchè non si ha il coraggio di verbalizzare i pensieri, indefinito perchè desiderare è più che altro un esercizio della mente senza diventare una palestra di vita, indefinito perchè nella quotidianità non può assumere forma senza perlatro acquisire banalità...
c'era un tempo, non troppo lontano, in cui avevo detto "sono nel mio elemento"...senza per questo che alcuno avesse capito a cosa mi riferissi, senza per questo preoccuparmi di condividere quella sensazione originale...
al tempo leggevo un'opera di henry james dal titolo "ritratto di signora"...a chi chiede (spesso se non sempre) di cosa la storia parli, non so cosa rispondere...non è una storia, o meglio, non semplicemente: la storia è soltanto il pretesto per concetti elevati che però necessitano di una traduzione umana...è allora che l'indefinito assume forma senza acquisire banalità...
"ritratto di signora" è il filo rosso dell'io, di un io che emerge non timido nè prepotente, ma spontaneo e determinato a null'altro che non la realizzazione della propria natura. è un viaggio dall'america all'europa, un viaggio con ritorno, è la scalata della montagna, senza dimenticare che dopo il picco la discesa è ripida e invitabile, è l'insicuro approccio al mondo dell'arte dove non c'è posto per i sentimenti non corrisposti...è un'affermazione di indipedenza e di potenzialità embrionali, sviluppate e abbandonate quando il sole tramonta.
si può leggere quest'opera a infiniti livelli, per differenti persone, in differenti stati d'animo...
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