venerdì 29 maggio 2009

spostamenti di superficie...lavori in corso terminati...

l'ho detto...
ho cercato per così lungo tempo la profondità dove profondità non c'era...e pensando di portare alla luce tesori nascosti da tempo, spostavo la superficialità e con la stessa restavo in superficie.
quanto è strano il mondo quando qualcosa ci scappa tra le labbra, prima che possiamo rendercene conto.
e come è strano il nostro umore quando ci confrontiamo con il mondo e nel confronto troviamo il coraggio di capire cosa non è andato.
e sono fragile ma incorrutibile. e sono affranta ma serena.
nessuna canzone in sottofondo...
è il flusso dei pensieri, silenziosi ma non muti. coraggiosi senza arroganza.
tutto è cristallino...e non passerà molto tempo prima che diventi cristallo. e tutto torna alla stabilità.
prima o poi tutto torna. quel che non si sogna non si può vivere.
e sorrido...

lunedì 18 maggio 2009

e sorrido...

cosa c'è al di là dei luoghi comuni?
e cosa c'è al di là delle frasi di cortesia?
come dopo la siepe è difficile trovare un palazzo di cemento, piuttosto si stendono sterminati i campi, così dietro le banalità è buona norma trovarne altre, non nuove, non brillanti, non diverse...un mare di banalità, e quando non si è troppo fortunati, un oceano.
e cosa dire delle frasi che non banali, eppure banalmente si ripetono fino a perder lo smalto che le aveva rese in qualche modo interessanti?
forse non resta davvero molto da dire.
quello che infine risulta sconvolgente è che le persone non sono esenti dalle stesse dinamiche che contagiano le situazioni. e anzi, le persone sono le situazioni che si costruiscono.
allora esistono persone banali, quelle che lo smalto non ce l'han più nemmeno sulle unghie.
e mi scopro ad aver un bel dire sugli uni e sugli altri, ma la realtà mi piega banalmente alle sue assurdità. la mia voglia di compiacere supera le attitudini superomistiche, e l'egocentrismo cede di malavoglia il passo al gregge, che finisce per raccogliermi.
si perde la maggior parte del tempo a convincere gli altri che si è trattato soltanto di un equivoco, che si è stati brutalmente fraintesi...
io questo tempo me lo tengo stretto, e anzichè chiedere scusa, mi fermo a guardare.
e con il senno di poi, sorrido.