sono ancora sotto le suggestioni dei "racconti" di anton cechov...
qualcosa che individua un malessere senza tempo, se è vero che di tempo ne è trascorso dal secolo scorso...e intanto si sente l'odore della pioggia, la fresca aria autunnale...e il cielo è plumbeo...serenamente, tutto è come è sempre stato...
"[...] non c'è muraglia che non si possa sfondare, ma gli eroi del romanzo contemporaneo, per quanto io li conosco, sono troppo timidi, fiacchi, indolenti e diffidenti, e troppo presto si rassegnano al pensiero di essere degli sfortunati, di essere stati ingannati dalla loro stessa vita personale; invece di lottare, criticano soltanto, chiamando volgare il mondo e dimenticando che la loro stessa critica a poco a poco diventa una volgarità." (a. cechov)
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