e improvvisamente il mio umore era completamente cambiato...si era trasformato in un misto di insofferenza indotta al momento e al luogo e alle cause e alle conseguenze...
e ho deciso di concedermi la cosiddetta boccata d'aria...
il cielo era nuvoloso...però vedevo la luna, dapprima opaca, poi un pò più indiscreta e poi coperta nuovamente....e se fossi uscita di casa allora, non avrei saputo dove cercarla...
eppure la luna che ascolta i nostri lamenti, che si nutre dei nostri sogni, che, muta, ci mostra lo specchio dell'anima è la stessa da qualsiasi angolo del pianeta la si guardi...
e il sole che ci rischiara le tenebre (quasiasi cosa significhi), che ci riscalda e che sempre si rifiuta di essere fissato dall'occhio accecato è lo stesso da qualsiasi angolo del pianeta lo si guardi...
e per la prima volta ho sentito una grande appartenenza inspiegabile all'umanità...ho sorvolato i confini degli errori grandi e imperdonabili, e ho provato la pena che quella luna deve provare quando i suoi sudditi si piegano alle voluttà del momento...
questa mattina sono stata ispirata a leggere di alcune vicende avvenute negli anni '70, '80, '90 nel nostro paese...il potere, la mafia, gli attentati...
il filo rosso del mio post è quindi la vita impregnata di un ideale che, seppur non condiviso, la identifica, la elegge e inequivocabilmente la distrugge.